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La terza e ultima partita della finale play-off fra Avis Montale e US Livorno si giocherà stasera alle ore 21 alla palestra Capitini di Agliana a causa dell'allagamento della palestra di via Coppi in seguito alle violente piogge che hanno colpito ieri la zona di Montale. La rete fognaria non e' riuscita a ricevere l'acqua caduta, che e' quindi filtrata sotto la porta di accesso al pubblico e quelle delle uscite di emergenza. Il fenomeno e' già avvenuto altre quattro volte negli ultimi tre anni, dopo i lavori alla vicina piscina provinciale, ma non sono mai state realizzate opere efficaci per la soluzione del problema. In seguito alle passate esperienze e' apparso subito chiaro che sarebbe stato impossibile mettere in sicurezza il fondo della palestra per stasera (anche una volta asciugata l'acqua sarebbe rimasto uno strato di terra difficile da rimuovere che avrebbe reso il fondo scivoloso).
La Federazione, interpellata dalla società montalese, ha comunicato di non poter rinviare la gara di autorità e che era quindi necessario il nullaosta della società livornese, ma il presidente Paolo Vullo non ha accettato, dichirando che coach Trocar sarebbe stato indisponibile per tutta la prossima settimana. Il responsabile dell'ufficio gare Sabatini ha quindi sentenziato che se Montale non avesse fornito una sede alternativa entro le 11 di stamani avrebbe subito la sconfitta a tavolino. Franchi e compagni, dopo aver guadagnato sul campo il diritto di giocare gara 3 in casa, dovrà quindi giocarla su terreno neutro per un evento su cui non potevano in alcun modo influire.
Al di là del risultato della partita di stasera fa rabbia constatare che la Federazione sappia essere fiscale nei confronti delle società, ma flessibile nei confronti di se stessa; dato che la partita di mercoledì non e' stata ancora omologata e che quindi non sono stati emessi neppure i provvedimenti disciplinari e Andrea Bettini, già squalificato nei quarti dei play-off, in gara 2 a fine partita aveva offeso gli arbitri, impedendogli inizialmente di rientrare negli spogliatoi, per poi tornare pochi minuti dopo a bussare alla porta degli stessi spogliatoi, invitando sgarbatamente gli arbitri a uscire rapidamente.
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